Oda, gli stipendi sono ancora fermi

LA VERTENZA. I lavoratori attendono 8 mesi di arretrati, ma l’anticipo Asp da 2,8 milioni è ancora bloccato per i debiti tributari. Il passaggio a Sìsifo potrebbe invece slittare a gennaio
di Leandro Perrotta

Il nuovo corso dell’Opera diocesana di assistenza (Oda) di Catania, con la gestione del ramo sanitario affidata al Consorzio Sìsifo, è ancorato fermo alle fase preliminari. Di fatto è emerso in una riunione, tenutasi nei giorni scorsi, nella quale il Consorzio ha incontrato i rappresentanti dei lavoratori dando ampie garanzie sulla continuità dei servizi. Sìsifo ha infatti “vinto” il bando per l’affidamento dell’azienda sanitaria della Fondazione legata all’arcidiocesi di Catania, ovvero le gestioni dei vari servizi in convenzione con Asp dal valore di oltre 16 milioni di euro l’anno. Oggi quindi la data più probabile di inizio del nuovo corso sembrerebbe quella del gennaio 2026. «Noi speriamo di chiudere prima. Tiferà va avanti spedita mente», commenta il presidente del Cda di Oda, Adolfo Landi. «E certamente siamo molto soddisfatti dell’arrivo di Sìsifo».

Nel frattempo restano fermi i pagamenti nei confronti dei lavoratori, circa 300, che attendono ben 8 mesi di stipendi arretrati. Su questo fronte l’ultimo aggiornamento viene dal tavolo voluto da Francesco Santfilippo, responsabile del Dipartimento disabilità e politiche sociali di Contro Corrente e legale di numerosi lavoratori e utenti Oda, che nei giorni scorsi, dopo un primo colloquio lo scorso 6 novembre con il direttore generale Giuseppe Laganga Senzio e con la deputata Ars Lidia A. D’Angio (M5S), ha nuovamente scritto ad Asp per avere aggiornamenti sul pagamento dell’anticipo del terzo trimestre 2025 ad Oda, ovvero quello che dovrebbe permettere di saldare ai lavoratori parte delle spettanze arretrate. «Dopo l’invio dell’ennesima Pec indirizzata all’Asp di Catania, martedì ho ricevuto una telefonata delle risorse aziendale. Mi è stato comunicato che l’Azienda sanitaria non ha ancora potuto procedere al pagamento delle fatture relative all’ultimo trimestre 2025 della Fondazione Oda, per un importo complessivo di circa 2,9 milioni di euro, poiché la somma risulta bloccata a Equitalia a causa dei debiti tributari riconducibili alla Fondazione stessa. Il grande debito di Oda nei confronti del fisco, stimato in circa 500 milioni di euro, e dei restori immobiliari che ha aperto nei mesi scorsi l’articolo 6, impedendo di procedere con i pagamenti e creando una situazione ancora lontana dall’essere risolta».

«Speriamo di sbloccare i pagamenti a brevissimo per dare respiro ai lavoratori e iniziare a ridurre il monte debito», dice Santfilippo. L’avvocato informa inoltre che il ramo d’azienda passerà a Sìsifo – l’Asp è ancora in attesa di indicazioni da Equitalia per poter procedere allo sblocco e al successivo pagamento. Resta tuttavia una data incerta: accelera l’avvio della Fondazione Oda ma anche la stipula dell’ultimo atto. È davvero complessa l’amministrazione di queste vicende e c’è grande amarezza tra i lavoratori. Eppure il presidente della Fondazione assicura l’impegno a non lasciare indietro nessuno.

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